Il mito e la leggenda sono forse il mezzo ideale, sicuramente il più suggestivo, per esprimere e trasporre scenicamente la memoria storica di un popolo dalle origini remote come quello sardo. Da qui Paristoria, cioè leggenda nella lingua sarda, non storia ma storie, “fabulae” di antica e misteriosa provenienza tramandate attraverso la ritualità ed il racconto orale che riportano alla luce un mondo perduto e fanno rivivere figure fantastiche e miti mediterranei dal valore universale come, ad esempio, la Dea Madre e le Parche. Paristoria è uno spettacolo di sintesi del lavoro di ricerca effettuato nel corso degli anni passati dalla Compagnia in cui affiorano atmosfere che rimandano anche a situazioni espresse nei precedenti lavori; qui però il mito e la leggenda vengono rivisitati in chiave onirica offrendo uno spaccato di un mondo affascinante e misterioso, intriso di elementi fantastici, che rimane in bilico tra il sogno e la coscienza. Un percorso dentro l’immaginario collettivo di un popolo dove i personaggi di questa insolita peregrinazione sono demoni e santi, miti e mostri, divinità e umanità. Un viaggio in un mondo dominato dal senso religioso dove rituali pagani e riti sacri si alternano e si sovrappongono facendo emergere un parallelismo tra il senso religioso antico e quello moderno di una terra dove, più che altrove, la religione cattolica, nel corso dei secoli, si è incorporata e sovrapposta nell’alveo di una ben radicata religione pagana e animista propria dell’antica popolazione nuragica, dando vita ad un singolare sincretismo. Paristoria è uno spettacolo che non racconta ma suggerisce, che non mostra ma fa intravedere, che non vuole imporre giudizi ma offrire interpretazioni e lo fa spingendosi verso una totalità scenica dei vari linguaggi: la parola (scarna ed essenziale), la musica, le immagini, le azioni fisiche, i colori, i suoni, il canto, la poesia… Ancora una volta mi sono avvalso della preziosa collaborazione del poeta Paolo Pillonca che ha scritto, espressamente per Paristoria, i testi delle canzoni che fanno da supporto drammaturgico a diverse scene; fondamentale è stata anche la collaborazione del musicista Maurizio Puxeddu il quale ha creato gli effetti sonori e composto le musiche originali che sostengono l’intero impianto scenico. Entrambi hanno seguito l’evolversi dello spettacolo interagendo con esso per far sì che la loro creatività fosse in totale sintonia con le singole scene. Paristoria è uno spazio mentale dove far esplodere atmosfere di grande immaginario, un calarsi nelle voragini profonde di una cultura dalle origini remote offuscate dalle nebbie del tempo che a tratti si diradano per far affiorare frammenti di radici che vengono ricostruite attraverso le suggestioni, i sogni, le allucinazioni: è uno squarcio dell’inconscio che rivela i residui dei pensieri e delle azioni che nella vita agitano maggiormente il nostro animo, talvolta angosciandolo: la morte, il mistero della vita, l’amore, il divino, il dolore, l’ignoto… E’ un viaggio della mente in cui incontrare presenze più che personaggi, frammenti piuttosto che storie compiute, evocazioni oniriche invece che reali, per offrire la possibilità di comprendere con altro intelletto, di guardare con occhi diversi, di sentire con altri sensi.
Gianfranco Angei
con: Valeria Pilia, Manuela Sanna, Valeria Parisi, Michela Atzeni, Massimiliano Cutrera, Ombretta Pisanu, Elisa Marongiu, Davide Piludu e con la piccola Giorgia Murgia
musiche originali ed effetti sonori: Maurizio Puxeddu
testi poetici delle canzoni: Paolo Pillonca
aiuto regia: Valeria Pilia
disegno luci: Gianfranco Angei
scene e costumi: Teatro Actores Alidos
sartoria: Emma Ibba, Olga Scioni, Carlotta Villasanta
foto di scena: Priamo Tolu, Michele Losito